
Da Amelio a Zingaretti a Giuli, stop attacchi, il cinema soffre

Lettera aperta di attori e registi al ministro: "Ci incontri"
"Chiediamo che il ministero incontri quanto prima le associazioni che uniscono e rappresentano attori, autori e tecnici ascoltando le richieste urgenti che da mesi promuovono. E chiediamo che si fermino invece le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all'operato del ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà". Così in una lettera aperta al ministro della Cultura un centinaio di attori e registi, da Amelio a Zingaretti. "La situazione del cinema italiano è indubbiamente in crisi" ripetono. La lettera aperta ha in calce, in ordine alfabetico, la firma dei maggiori interpreti ed autori del cinema italiano: da Marco Bellocchio a Pierfrancesco Favino, da Nanni Moretti a Gabriele Salvatores, da Paolo Sorrentino a Giuseppe Tornatore solo per citarne alcuni. "L'auspicata prossima pubblicazione della versione definitiva del decreto correttivo Tax credit è una prima risposta, ma incompleta e insufficiente. Riteniamo - aggiungono gli artisti - che sia necessario attivare iniziative ben più ampie e rilevanti, come ad esempio ha chiesto Pupi Avati durante la cerimonia dei David di Donatello. La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate ad interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte" concludono i sottoscrittori dell'appello.
P.A. Mendes--JDB