Mettere alla prova Einstein con le foto dei buchi neri
Proposta da italiano Rezzolla, per verificare teorie alternative
Usare le immagini dei buchi neri per mettere alla prova le nostre conoscenze, in particolare le teorie di Einstein: è l'idea dello studio guidato dall'italiano Luciano Rezzolla, dell'Università Goethe di Francoforte, su Nature Astronomy che ha simulato come dovrebbero apparire i buchi neri, visti da telescopi ancora più potenti Event Horizon Telescope, se queste strutture obbedissero a leggi diverse da quelle previste dalla Relatività. I buchi neri sono considerati ingordi cosmici, da cui nemmeno la luce può sfuggire, e proprio per questo è impossibile davvero vederli: le immagini che ne abbiamo, come quelle dei buchi neri al centro della galassia M87 e della nostra Via Lattea ottenute pochi anni fa da Eht sono infatti in realtà la loro 'ombra', o più precisamente la materia calda che si trova nelle loro vicinanze. Ma si tratta comunque di immagini straordinarie che ci avvicinano per la prima volta a poter esaminare da vicino queste enigmatiche strutture previste dalla Relatività e capire esistono magari alcune anomalie non previste dalla teoria di Einstein. "Esistono, infatti, anche altre teorie, ancora ipotetiche, che predicono l'esistenza dei buchi neri. Alcuni di questi approcci richiedono la presenza di materia con proprietà molto specifiche o addirittura la violazione delle leggi fisiche attualmente note", ha detto Rezzolla. L'idea dei ricercatori, in collaborazione con quelli dell'Istituto Tsung-Dao Lee di Shanghai, è stata ora quella di realizzare una vasta serie di simulazioni di come apparirebbero i buchi neri se invece obbedissero appunto a leggi diverse. Un vero e proprio catalogo di stranezze che in futuro, quando programmi come Eht avranno una capacità di osservare dettagli maggiore di quella attuale, potrà guidare gli astronomi a capire meglio la fisica dei buchi neri. Nonostante oggi le immagini non abbiano una qualità tale da essere usate per esplorare molte delle teorie alternative, i dati hanno potuto escludere già alcune teorie più 'esotiche', ossia escludere che i 2 buchi neri fotografati finora siano delle cosiddette singolarità nude oppure dei wormhole, due stranezze cosmiche immaginate finora a livello puramente teorico.
L.M. Cardoso--JDB