Scoperto un modo pulito ed ecologico per riciclare il Teflon
Finora era quasi impossibile
Sviluppato un metodo pulito ed ecologico per riciclare il politetrafluoroetilene, un materiale (meglio noto come Teflon) che viene utilizzato soprattutto nei rivestimenti antiaderenti e in altre applicazioni che richiedono un'elevata stabilità chimica e termica. Il risultato è pubblicato su Journal of the American Chemical Society dai ricercatori delle università di Newcastle e Birmingham. Il Teflon è un materiale molto apprezzato per la sua resistenza al calore e agli agenti chimici: questa proprietà, ideale per realizzare pentole, dispositivi elettronici e apparecchiature di laboratorio, lo rende però quasi impossibile da riciclare. Quando viene bruciato o incenerito, infatti, rilascia inquinanti persistenti (i cosiddetti Pfas) che rimangono nell'ambiente per decenni. I metodi di smaltimento tradizionali sollevano quindi importanti preoccupazioni ambientali e sanitarie. Il team di ricerca britannico ha affrontato questa sfida utilizzando la meccanochimica, un approccio ecologico che stimola le reazioni chimiche applicando energia meccanica al posto del calore. Nello specifico, il Teflon di scarto viene macinato in un contenitore di acciaio sigillato insieme a sodio metallico: la reazione, alimentata con energia meccanica (movimento tramite agitazione), avviene a temperatura ambiente e senza solventi tossici. Il processo rompe i forti legami tra gli atomi di carbonio e quelli di fluoro presenti nel Teflon, producendo carbonio e fluoruro di sodio, un sale inorganico stabile ampiamente utilizzato nei dentifrici al fluoro. I ricercatori hanno poi dimostrato che il fluoruro di sodio recuperato in questo modo può essere utilizzato anche direttamente, senza purificazione, per creare altre preziose molecole contenenti fluoro. Tra queste, composti utilizzati in ambito farmaceutico, diagnostico e in altri settori della chimica fine.
R. Borges--JDB