
Nursing Up, 'riforma accesso a medicina creerà disoccupati'

Il 'problema è scarsità infermieri, perso 50% iscritti'
"Con la riforma dell'accesso a Medicina, che apre la porte a decine di migliaia di nuovi studenti, tra pochi anni rischiamo di trovarci con un surplus di medici in cerca di collocazione. E, allo stesso tempo, in Italia mancano all'appello 175mila infermieri rispetto agli standard europei: nel nostro Paese servono prima di tutto gli infermieri, non i medici". È questo il commento del sindacato Nursing Up sulla recente rifoma dell'accesso alla facoltà di medicina, con cui è stato eliminato il test d'ingresso. "Sono gli stessi sindacati di categoria a definire 'devastanti', le conseguenze del cambiamento voluto da Governo e Regioni, con oltre 10mila giovani medici senza un futuro -, si legge ancora nella nota diffusa dal sindacato -. Una scelta che stride con la realtà di un Servizio sanitario nazionale che si regge sulle competenze e i sacrifici degli infermieri e sulle professioni sanitarie assistenziali, oggi al punto più critico degli ultimi vent'anni". Secondo i dati citati da Nursing Up, "dal 2010 al 2024 è stato perso oltre il 50% delle iscrizioni a infermieristica e l'Italia è agli ultimi posti in Europa per retribuzioni". Inoltre, "nel 2024 oltre 20mila professionisti sanitari dell'area non medica hanno lasciato volontariamente il servizio e più del 70% degli infermieri non rifarebbe questa scelta professionale o non è soddisfatto delle condizioni in cui lavora, a causa di turni massacranti e turn over inesistente". "La voragine di infermieri - l'allarme lanciato dal sindacato - è destinata a diventare incolmabile (perdiamo il 30% di infermieri ogni anno tra fughe all'estero, pensionamenti e dimissioni). Intanto il governo e le Regioni pensano all'assistente infermiere, figura che mette a rischio la qualità di un sistema già fragilissimo. Oppure, per tappare le falle della carenza di infermieri, progettano di reclutare, nelle nostre corsie, 'eserciti' di professionisti stranieri a digiuno di lingua italiana".
R. Borges--JDB