
Protesi all'anca, in Italia 100mila inteventi all'anno

Gli esperti, 'valutare impatto anca dolorosa su qualità di vita'
Dolore persistente all'anca, difficoltà nei movimenti quotidiani, qualità della vita in costante peggioramento: sono questi i segnali che possono suggerire la presenza di un problema all'articolazione, che se trascurato può portare all'artrosi. Ma quand'è il momento giusto di ricorrere alla protesi in caso di anca dolorosa?. Negli ultimi decenni in Italia è stato registrato un costante incremento di interventi di protesizzazione dell'anca, che ha superato i 100mila casi ogni anno. "Questo in parte è dovuto all'invecchiamento della popolazione - spiega Pietro Simone Randelli, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot) - ed in parte all'incremento di richieste da parte dei pazienti che mal tollerano le limitazioni derivanti dall'artrosi e vogliono rapidamente recuperare una buona qualità di vita: è sempre fondamentale che il paziente sia informato sulla reale entità dell'intervento e sulle possibili, anche se rare, complicanze". "L'intervento - precisa Alessandro Massè, medico esperto della Siot - deve essere effettuato quando il paziente ritiene che la sua qualità di vita non sia più accettabile per la sintomatologia dolorosa e la limitazione funzionale; non si tratta di un 'intervento preventivo' e quindi se il paziente con poche accettabili limitazioni mantiene una buona qualità di vita, può essere procrastinato senza che questo comporti un risultato peggiore". L'intervento oggi viene effettuato a qualsiasi età, anche in considerazione dell'aspettativa di durata degli impianti molto migliorata.
L.M. Cardoso--JDB