Cgil Sicilia, 85% dei 3,5 miliardi ponte Stretto andrà ad aziende del Nord
"Si conferma la linea degli scippi. Da Schifani silenzio complice"
"Sulla vicenda ponte sullo Stretto si sta consumando una farsa il cui esito finale è l'ennesimo scippo di risorse alla Sicilia. Non sentiamo ancora la voce del presidente della Regione, che dovrebbe essere indignato. Anche questa volta accetterà supinamente le decisioni di Roma? Sarebbe sconcertante". Lo scrivono in una nota Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e il segretario confederale regionale Francesco Lucchesi. La Cgil ha inviato a Renato Schifani la richiesta dell'apertura immediata di un confronto. "Prima - ricorda il sindacato - lo scippo delle risorse del Fsc destinandole al ponte, nel silenzio di Schifani. Abbiamo dalla prima ora chiesto e rimarcato, dopo la pronuncia della Corte dei Conti che rendeva ancora più evidente che l'opera difficilmente avrebbe visto la luce, che le risorse venissero ridestinate alla Sicilia. E invece dal governo arriva l'ennesima burla: con la nuova rimodulazione 3,5 miliardi verranno destinati almeno per l'85% ad aziende del Nord Italia". Per Mannino e Lucchesi "è una vicenda paradossale: il governo aggira gli ostacoli reali togliendo soldi alla Sicilia, cioè a chi teoricamente ma con lingua biforcuta vorrebbe favorire con questa infrastruttura. Cosa si inventerà ora la macchina della propaganda? Quello che è più assurdo, inaccettabile, indegno è il silenzio complice di Schifani. Ci auguriamo fino alla fine un cambio di atteggiamento perché la Sicilia non merita il disinteresse e il disprezzo che sta manifestando il governo nazionale nei suoi confronti".
L. Rodrigues--JDB